
14 Mar Danae
Anche Danae stava a casa, e anche lei era costretta a rimanerci.
Suo padre Acrisio, re di Argo, non riuscendo ad avere figli maschi, si rivolse, contrariato, all’oracolo di Delfi. L’oracolo, fatte bruciare un po’ di foglie di alloro sul sacro fuoco perenne, vaticinò: non solo, non avrebbe avuto una discendenza maschile ma, se non avesse raggiunto il punto più lontano del mondo, sarebbe stato ucciso dal nipote, il figlio di sua figlia.
Acrisio, di tutta risposta, anziché abbandonare il regno, fece rinchiudere Danae in una inaccessibile torre di bronzo, per impedirle qualunque contatto con gli uomini, tutti padri potenziali del suo assassino.
Ma che ostacolo poteva mai essere, una torre di bronzo, per il re dell’Olimpo, incapace di resistere alla bellezza femminile?
Zeus, invaghito della principessa, beffandosi del povero re terreno, che credeva di poter influire sul suo triste destino, prese le sembianze di una pioggia d’oro e attraversò l’inespugnabile torre, per fecondare Danae e renderla madre di Perseo.
La Danae di Correggio fa parte della serie degli Amori di Giove, commissionati all’artista emiliano dal duca Ferdinando II Gonzaga, che desiderava farne omaggio all’Imperatore Carlo V, quando questi venne incoronato a Bologna, nel 1530.
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