
25 Mar Annunciazione
Per la città di Firenze, fino al 1750, l’anno iniziava proprio oggi, nel giorno in cui la chiesa cattolica ha collocato la festa dell’Annunciazione, nove mesi esatti prima del giorno della nascita di Gesù.
Vogliamo celebrare anche noi il Capodanno fiorentino, con un’Annunciazione che ci piace tantissimo, davanti alla quale vi abbiamo portati qualche settimana prima che esplodesse il coronavirus.
Torniamo per un momento a quella mattina di sole, nel silenzio raccolto del convento di S. Marco, in cui ci siamo persi a guardare e riguardare quest’opera magnetica.
Abbiamo parlato a lungo di Maria, così grande rispetto allo spazio che la accoglie, e del suo sguardo da icona bizantina, rivolto altrove, forse dentro di sé, forse oltre l’angelo e oltre il giardino, già in contemplazione di dio.
Ci siamo soffermati sul luogo in cui avviene l’incontro: l’hortus conclusus, simbolo della purezza del ventre di Maria; il porticato, che ricorda molto quello del chiostro del convento in cui si trova l’affresco; la piccola stanza vuota, che ci pare una cella domenicana, camera senza orpelli della vergine.
Infine abbiamo parlato della luce, vera protagonista dell’opera e di tutta la pittura di Beato Angelico, che inonda lo spazio e si diffonde senza trovare ostacoli.
Elsa Morante ha scritto che nel convento di S. Marco il pittore “innamorato della luce ha dipinto sui muri le sue misteriose conversazioni con lei”. Che questo primo giorno del nuovo anno fiorentino porti a tutti noi un po’ di luce in più!
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